NOWA HUTA (Nuova Acciaieria) oggi è il più grande quartiere industriale di Cracovia, ma nel momento della sua costruzione tra gli anni 1949-1953 fu una città autonoma. Doveva diventare un bigliettino da visita della nuova epoca del dopoguerra, ma proprio negli stabillimenti siderurgici di Nowa Huta negli anni 80, come in altre città polacche, nacque il movimento sindacalista Solidarność che è riuscito a vincere il comunismo in Polonia. Che parodosso!
Nowa Huta è piena di paradossi come la stessa epoca del socialismo reale. Nel 1949 le autorità comuniste decisero di far sorgere un colosso mettalurgico sui fertili terreni di due località: Pleszów e Mogiła, proprio alla soglia di Cracovia... Per sradicare il suo carattere troppo conservatrice e apertamente ostile ai comunisti? La decisione politica? Sì e no! A differenza di quello che si dice spesso, c'erano le ragioni economiche a decidere la localizzazione della più grande acciaieria in Polonia che stava per diventare la locomotiva del piano dell'industrializzazione del Paese.
La città popolata dai contadini e operai che ci arrivavano da tutto il Paese in cerca di lavoro, crebbe in un batter d'occhio. Nel 1951 contava 15 mila abitanti, 12 anni dopo ci vivevano già 120 mila abitanti!
Progettata e costruita durante il periodo di stalinismo e della guerra fredda sembrava di essere una città fortificata. Gli architetti principali del sobrio schema urbanistico (Tadeusz Ptaszycki, Janusz Ingarden, Franciszek Adamski) si appoggiarono sull'idea di cosidetta “unità di vicinato”, una concezione americana applicata negli anni 20 a New York. Di consequenza la città venne sudivvisa in piccoli quartieri di 4-5 mila abitanti che formavano gli organismi autosufficenti. Ogni quartiere possedeva tutto ciò che era indispensabile alla vita: negozi, asili nido, scuole, e in più un sistema interno dei sottopassagggi e bunker antinucleari che si trovavano sotto quasi ogni edificio.
Oggi alcuni bunker antinucleari sono accessibili al pubblico, fanno parte del Museo di Nowa Huta (visita guidata facoltativa).
Il centro della città costituisce la Piazza Centrale da cui escono come raggi del sole cinque larghi viali, ogni strada è di 100 m di larghezza! Intorno alla piazza abbiamo un panorama dei diversi stili archittetonici. La parte più vecchia risale agli anni 50. Il postmodernismo rappresentano gli edifici del Centro E. Vicino si trova l'edificio svedese progettato da Marta e Janusz Ingarden ella seconda metà degli anni 50.
Il cuore di Nowa Huta è un’enorme Acciaieria, un complesso dalla superfice di mille ettari che nell’anno record 1977 produceva 6,7 milioni di tonnelate di acciaio e offriva 38 mila posti di lavoro! Quasi una città intera. Il Centro d’Amministrazione chiamato comunemente Palazzi dei Dogia è un classico esempio dell’arte del socialismo reale.
Ma vi è possibile anche incontrare le strutture architettoniche complettamente diverse. Nowa Huta è costruita sul posto delle antiche località, di consequenza ne ereditò le chiese più belle, tra l’altro l’Abbazia dei Cistercensi e la meravigliosa chiesetta in legno di San Bartolomeo del XV secolo (iscritta nella lista dell’Itinerario dell'Architettura in Legno).
Però la chiesa più importante di Nowa Huta è l’Arca del Signore, la prima chiesa moderna costruita nel quartiere operaio “senza religione e senza chiese”, un simbolo non solo religioso ma anche di opposizione al regime. La prima pietra di questa chiesa proveniente dal sepolcro di San Pietro, regalata da Papa Paolo VI, fu posta nel 1965 da Karol Wojtyła.
Il tour di Nowa Huta non è solo l'architettura, ma anche la storia delle persone che la costruivano e ci vivevano. Le speranze, le delusioni e il fallimento del sogno comunista.
- attrazioni principali -
Proposta facoltativa da aggiungere al programa:
Visita guidata dei bunker sotterranei del Centro d'Amministrazione
Ta strona została stworzona dzięki funduszom otrzymanym z Małopolskiej Tarczy Antykryzysowej
Ela Viaggi - Usługi Turystyczne - Elżbieta Góra
ul. Piastowska 46/31
31-070 Kraków
Polska (Polonia)
NIP: 6691228423
Cell: +48 502 319 119
e-mail: ela.guida.cracovia@interia.pl